Il Territorio

Descrizione della città Il Comune di Musile di Piave copre una superficie di circa 45 kmq, è situato sulla riva destra del fiume Piave e confina a sud-ovest con la Laguna di Venezia, ambito inserito nel Sito Unesco “Venezia e la sua Laguna” all’atto della sua iscrizione nel 1987. Circa 11.500 abitanti risultano insediati sul territorio comunale, che confina con i comuni di San Donà di Piave, Fossalta di Piave, Meolo, Jesolo, Quarto d’Altino e Venezia e comprende tre frazioni (Caposile, Croce e Millepertiche) e tre località (Capo d’Argine, Lazzaretto e Trezze). Il Municipio A seguito della devastazione della grande guerra, nel 1927 fu avviata la ricostruzione del comune, con la sistemazione del centro e della frazione di Croce. Seguì la ricostruzione degli edifici scolastici nelle varie frazioni: Centro, Croce, Castaldia, Lazzaretto-Paludello, Fossetta e Caposile. All’interno del palazzo comunale sono ancora conservati alcuni reperti romani provenienti da scavi locali. Natura e Territorio Il territorio comunale è caratterizzato dal passaggio della parte terminale dei corsi dei fiumi Piave Vecchia e Sile, lungo i quali sono presenti numerosi habitat di elevato valore naturalistico. I segni storici e culturali più significativi sono quelli legati alla Grande Guerra che alle opere di bonifica, sia per quanto riguarda i manufatti legati al controllo delle acque (conche, sbarramenti, chiaviche, idrovore) che per quanto attiene i fabbricati rurali (“case della bonifica”). La zona, in cui è ancora leggibile la centuriazione romana, è inoltre interessata da una significativa porzione del tracciato della via Annia. Centro di Documentazione Ambientale “La Piave Vecchia”  Il Centro, realizzato nella ex scuola elementare di Castaldia, si articola in tre salette museali allestite con diorami, pannelli didattici, plastici e vetrine naturalistiche, dedicate rispettivamente alla valle da pesca, al fiume di risorgiva, alla campagna di bonifica. Alle sale si aggiungono il laboratorio didattico naturalistico e un’aula multimediale. Il Centro è in diretto collegamento funzionale con i 3 sentieri natura, che fiancheggiano la Piave Vecchia, i parchi fluviali del Piave e la laguna nord di Venezia. I tre percorsi, fruibili sia a piedi che in bici, sono molto panoramici, dove la natura prevale su tutto. Moltissime le specie animali e vegetali che si possono osservare e fotografare. Il Comune di Musile di Piave, in seguito alla sottoscrizione dell’Atto d’Intesa del 2007, è membro del “Comitato di Pilotaggio” del Sito Unesco “Venezia e la sua Laguna”. Itinerari e Dintorni Percorsi naturalistici e storici lungo la Piave Vecchia, a piedi e in bicicletta. 1° Percorso: da Caposile a Musile lungo la Piave Vecchia. L'escursione prende il via dal ponte a bilanciere collocato all'estremità meridionale della attuale Piave Vecchia, nel punto in cui l'antico alveo riceve, da destra, la confluenza del Taglio del Sile. Si supera il ponte portandosi sulla destra orografica e si prende a destra per stradicciola a fondo ghiaioso che percorre l'argine restera. Si procede quindi lungo uno stradone che passa sotto il ponte per risalire subito dopo e reimmettersi sulla stessa stradicciola che continua alla sommità dell'argine. Si costeggia ora il fiume che, sulla destra, già offre interessanti scorci paesaggistici, con densi boschetti di salici a capitozza nella banchina golenale della sponda opposta. Sullo sfondo, dove il fiume devia bruscamente dirigendosi a est, si stagliano i caratteristici edifici rurali di Castaldia sovrastati, nelle limpide mattinate, dal profilo delle Prealpi Carniche. Proseguendo lungo l'ampio stradone, ci si addentra nelle campagne di Musile e di Chiesanuova. Un'alberata di robinia e di platano a capitozza formano un denso sipario prospettico sulla sponda opposta, creando una coreografia pittoresca che si completa nella densa fascia di vegetazione palustre e, sulla superficie acquatica, in ricche colonie di ninfea bianca. L'ambiente della Piave Vecchia, che i voli leggeri delle sterne collegano idealmente alla vicina laguna, appare ora in tutta la propria bellezza e complessità biologica. Si percorre così la storica “restera” e, superate alcune abitazioni rurali, la vista si apre nuovamente sul fiume non più nascosto dalla vegetazione di sponda. Il paesaggio fluviale ritorna selvaggio, con fasce di vegetazione palustre e corteggio di alberi ed arbusti sulla sponda opposta. Si giunge così ad un modesto ponte localmente detto 'della Campata'. Si prosegue ora lungo il fiume, che in questo tratto appare protetto da una rigogliosa siepe spontanea cresciuta sulla scarpata di sponda. Il fiume descrive in questo punto una profonda ansa, in cui si specchiano dalla sponda opposta grandi pioppi. La solitudine di questo tratto consente frequenti osservazioni faunistiche. Il guizzo del tuffetto che si immerge, le contese territoriali delle gallinelle d'acqua, le parate dissuasive dei cigni reali, il volo del pendolino, i cui nidi si osservano facilmente sui rami di salice in prossimità dell'arrivo, aggiungono le ultime note alle emozioni dell'escursione. L'escursione si conclude di fronte alla solida struttura delle Porte di Intestadura, dove l'antico Piave diverge dal grande alveo attuale, orientato a sud-est. Non può mancare una visita accurata alle storiche “porte vinciane”: saliti in breve sulla strada provinciale che corre sull'argine del Piave si può osservarle nelle proprie sobrie e funzionali linee architettoniche e cogliere la suggestiva immagine delle acque del Sile che defluiscono veloci verso il grande e tranquillo Piave. 2° Percorso: dalle porte Vinciane di Musile al parco fluviale di San Donà di Piave Dalle Porte del Taglio, con un percorso supplementare di circa 1,5 Km in andata, si può raggiungere il Parco Fluviale di S. Donà di Piave, piacevole oasi verde collocata in posizione cuscinetto tra l'abitato e il fiume.  Giunti in prossimità del Ponte della Vittoria, che collega con la statale Triestina gli abitati di S. Donà e Musile, si prende quindi a destra e discesa una ripida scalinata si è in breve alla banchina golenale da cui, attraversato un ampio piazzale in terra battuta, si accede al Parco fluviale di S. Donà. Il Ponte della Vittoria presenta un notevole interesse storico legato alle vicende della Grande Guerra: il monumento al Bersagliere e il cippo marmoreo collocati sulla sponda di Musile, con il loro valore simbolico, richiamano alla memoria gli eventi che tanto duramente segnarono la Gente del Piave. A tutto ciò comunque si accosta e si sovrappone, più forte, il messaggio di pace che scaturisce dal pittoresco alternarsi di ombre e di luci, di tonalità verdi e di suoni naturali che il Parco fluviale offre. 3° Percorso: anello di collegamento tra i comuni della città del Piave È un anello di collegamento fra la riva sinistra e destra, tra Musile, San Donà, Fossalta e Noventa, una parte suggestiva del fiume, contraddistinta da diverse anse e insenature che il Piave disegna e modifica nel suo lento scorrere. Questo percorso molto frequentato nel cuore della "Città del Piave" unisce i parchi Fluviali dei comuni rivieraschi. 4° Percorso: da Musile a Eraclea Percorso del "Piave Nuovo" di collegamento sulla riva destra fra Musile, Passarella ed Eraclea. Percorrenza pressoché rettilinea contrassegnata da diversi punti di osservazione naturalistica e paesaggistica, consente di riscoprire i remoti confini degli arzerini dello scomparso lago della Piave. 5° Percorso Questo breve itinerario unisce la ciclovia del Sile della provincia di Treviso alle piste ciclabili della laguna di Venezia: Musile, Jesolo, Cavallino, Punta Sabbioni. A Portegrandi si imbocca il sentiero che, sulla riva destra del “taglio del Sile”, lungo circa 10 km, che corre tra il fiume e la laguna. Lungo il percorso si possono avvistare, nelle diverse stagioni, tantissime specie di uccelli (fenicotteri, aironi, garzette, tuffetti ecc..). Il percorso finisce a Caposile dove è possibile proseguire, svoltando a sinistra, per Musile di Piave, imboccando il ponte a bilanciere e seguendo il sentiero che costeggia la Piave Vecchia, oppure, 500 metri prima del ponte di barche, proseguire a destra per Jesolo lungo l’argine della laguna fino alla torre del Caligo.  Stioria del Territorio Monumento al Bersagliere La scultura, collocata sopra un fortino della seconda guerra mondiale, posta all’ingresso del Ponte della Vittoria, fu voluta nel 1965 per ricordare il valore dei reggimenti bersaglieri che, durante la Prima Guerra Mondiale, combatterono sulle rive del Piave. L’opera, ricavata dal bronzo dei cannoni, nel 1965 fu inviata a Musile da Torino sotto la scorta delle staffette in bicicletta, raffigura un bersagliere che scatta all’assalto ed è la riproduzione del Monumento al Bersagliere realizzato da Publio Morbiducci nel 1932 per Porta Pia a Roma. Ponte a bilanciere Il ponte, costruito nel 1927 e sostituito nel 1957 dall’attuale ponte stradale, sorge quasi alla confluenza della Piave Vecchia con il Sile. Il «ponte a bilanciere», oggi transitabile in bicicletta, è chiamato così per il suo caratteristico sistema di contrappesi tramite cui si otteneva l’apertura manuale per consentire il passaggio delle barche. La Chiesa di Musile L'attuale Chiesa è di stile gotico con leggere modificazioni sul vecchio disegno. Il prospetto a tre navate è screziato con armoniosa policromia di pietre tinte in rosso e giallo. Il rosone della navata centrale presenta un traforo a quattro trilobi. La bianca sagoma della pietra artificiale con la quale è lavorato si distacca vivacemente dallo sfondo. Il portale maggiore e i due laterali si delineano con l’esatta proporzione dell'arco acuto. Sopra le paraste angolari si innalzano pinnacoli in pietra di Chiampo. L' interno della Chiesa è decorato di affreschi ornamentali in puro stile gotico. La navata centrale, sorretta da due ordini di colonne in marmo colorato con basi e capitelli gotici di pietra di Chiampo, ha la volta centrale a crociera a sesto acuto. L'abside è a pianta poligonale, a cinque lati, con finestre molto allungate a sesto acuto. Le dimensioni interne della Chiesa sono: lunghezza (all’estremità dell'abside) m. 32,40; larghezza (massima delle tre navate) m. 15,40; altezza m. 15. Il nuovo campanile alto m. 52 (croce compresa) presenta molto sporgenti i quattro frontoni con quattro bifore che ne snelliscono lo stile. La scuola di San Valentino Le prime notizie della "Scuola di San Valentino" si trovano in uno dei due grandi libri (uno per gli uomini e uno per le donne) che raccolgono le iscrizioni alla scuola stessa. La data di avvio della scuola è il 14 febbraio 1828, quando parroco di Musile di Piave era don Enrico Fabris. Da allora, ininterrottamente, la Scuola ha continuato a raccogliere adesioni, che si rinnovano ed aumentano di anno in anno, in concomitanza con la festa di S. Valentino, sacerdote e martire dei primi secoli della Chiesa, a cui la gente di questa terra ha manifestato sempre profonda devozione. Durante la cerimonia religiosa molti si rivolgevano a lui chiedendo una particolare benedizione, invocando la protezione per una malattia tipica dei bambini: "il male di San Valentino", noto anche come “mal caduto”, cioè l’epilessia. L’epilessia è tra le malattie neurologiche più frequenti,  si stima che interessi circa 500.000 persone in Italia e oltre 6 milioni in Europa, oggi i più colpiti, anche se non i soli, risultano essere ancora i bambini. Fin dall' inizio la Scuola ha avuto lo scopo << che sempre più si accresca ed aumenti di devoti vera devozione verso il glorioso Martire Santo Valentino eletto speciale protettore di questa Parrocchia di Musile dalla religione pura degli antenati di questo Comune>> (dalle "Regole degli ascritti alla devozione"- 1828). Aderire alla scuola, pertanto, significa: avere in S. Valentino un modello di fede e di adesione coerente al Vangelo del Signore; ammirando nel Santo Martire un esempio di fedeltà fino allo prezzo della vita; unirsi al numero di coloro che scelgono S. Valentino come protettore per la propria vita cristiana, compagno di cammino nella progressiva adesione al Signore; essere fra quanti lo invocano come mediatore di grazie presso Dio per la salute spirituale e fisica. I devoti vivi e defunti di San Valentino vengono ricordati in una S. Messa, al 14 di ogni mese, celebrata nella Chiesa di Musile di Piave, presso la quale è custodita una reliquia del Martire e si venera una sua immagine lignea. Per loro e le loro intenzioni, inoltre, si celebra una S. Messa solenne il 14 febbraio di ogni anno, giorno di ricorrenza del Santo. CITTA’ D’ARTE Venezia (a 37 km da Musile di Piave) Venezia, detta anche “La Serenissima”, è il capoluogo della regione Veneto. La città si adagia su tante piccole isole all’interno della laguna, nel Mare Adriatico: include i territori insulari di Burano, Murano, Torcello, S. Erasmo, Pellestrina e di terraferma (Mestre, Marghera) situati nell'omonima laguna. Per le peculiarità urbanistiche e per il suo patrimonio artistico, Venezia è riconosciuta tra le più belle città del mondo, “Patrimonio dell'Umanità” UNESCO. ( www.ansa.it )